Progetti su ambiente, biodiversità e transizione energetica

Il tema dell’ambiente è centrale nelle attività di ricerca dell’Istituto fin dalla sua istituzione. 

Oltre alle numerose pubblicazioni realizzate in materia, particolare menzione riguarda la partecipazione dei ricercatori dell’ISGI, in qualità di esperti o membri della delegazione italiana, alle principali conferenze internazionali ed europee. Da ultimo, alla Conferenza intergovernativa delle Nazioni Unite che ha portato all’adozione dell’Accordo internazionale sulla conservazione e uso sostenibile della biodiversità marina (2022).

L’ISGI è attualmente coinvolto nella realizzazione del National Biodiversity Future Center (NBFC) uno dei cinque Centri Nazionali creati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dedicati alla ricerca nelle aree tecnologiche in linea con le priorità dell’Agenda europea della ricerca e i contenuti del Piano Nazionale della Ricerca 2021-2027. La missione generale del Consorzio è creare una rete nazionale estesa di università, centri di ricerca, associazioni e altri soggetti privati e sociali per intraprendere azioni efficaci e immediate per fermare la perdita di biodiversità e il deterioramento dei molteplici e benefici servizi forniti dagli ecosistemi al genere umano. Ulteriori obiettivi cella ricerca sono: sono il miglioramento dell’uso sostenibile delle risorse derivanti dalla biodiversità e la creazione di nuove opportunità di lavoro. L’eredità principale dell’NBFC, sarà la creazione di un Biodiversity Scientific Gateway che fungerà da centro nazionale per guidare lo sviluppo delle Key Enabling Technologies (KET), relative alla biodiversità (comprese le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione -TIC), con lo scopo di migliorare la ricerca e promuovere i processi “dalla scienza alla politica” nella conservazione, ripristino, e valorizzazione della biodiversità.

Tra le attività di ricerca attualmente in corso vi è anche la realizzazione degli Atti del Convegno su “50 Anni dalla Conferenza di Stoccolma: un diritto internazionale dell’ambiente in regressione?” che è stato organizzato presso il CNR dal Gruppo SIDI su “Ambiente e sviluppo sostenibile” di cui l’ISGI ha il coordinamento.

Tra le attività di disseminazione, particolare attenzione è stata dedicata negli ultimi anni al tema dell’Educazione ambientale. Le attività realizzate hanno come obiettivo quello di accrescere nel mondo giovanile la conoscenza dei sistemi giuridico-normativi a livello internazionale, europeo e nazionale in materia ambientale e di promuovere il rispetto e la tutela ambientale in tutte le sue forme. Ad oggi l’Istituto ha attivato tre accordi di collaborazione scientifica, rispettivamente, con il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza al fine di coinvolgere gli studenti nella predisposizione e realizzazione di un sito di informazione giuridica in materia di diritto ambientale (http://www.dirittoambientale.eu/); con il Liceo Scientifico e Linguistico Statale di Ceccano (Frosinone) al fine di realizzare un’attività di sperimentazione didattica rivolta alla curvatura ecologico-ambientale del programma di studi; con Frosinone Formazione e Lavoro – Servizi di Area Vasta della Provincia di Frosinone, con l’obiettivo di sperimentare interventi in materie di politiche giovanili e promuovere  percorsi di educazione ambientale rivolti ai giovani della provincia di Frosinone.

National Biodiversity Future Center (NBFC).

Il tema della tutela della biodiversità, componente essenziale dell’ambiente e della vita, sta assumendo rilievo crescente ed importanza essenziale nella vita politica, scientifica e giuridica nazionale e internazionale.

Si auspica che la recente costituzione del Centro nazionale sul futuro della biodiversità (National Biodiversity Future Centre – NBFC), coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che attrae una rete di 48 partner attorno al prioritario tema della biodiversità, e prevede un finanziamento di oltre 320 milioni di euro per i primi tre anni (2023-2025), con il coinvolgimento di oltre 1300 ricercatori degli Enti partner e di qualche centinaio di neoassunti, possa costituire una tappa significativa nell’acquisizione di conoscenze relative al tema.

L’Istituto di studi giuridici internazionali (ISGI) fa parte integrante di questo sforzo. Il nostro contributo sarà relativo all’accertamento, alla divulgazione e alla verifica delle fonti giuridiche operanti in materia a vari livelli.

>Intervento del Presidente, National Biodiversity Future Centre: firmato l’atto costitutivo

Diritto e cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile, la protezione dell’ambiente, la gestione delle risorse naturali e dello spazio.

Il Progetto si propone di analizzare e valutare strumenti, risorse finanziarie, priorità, obiettivi della cooperazione internazionale ed europea, bilaterale, multi-bilaterale e multilaterale per la tutela dell’ambiente, la gestione delle risorse naturali e lo sviluppo sostenibile. Particolare attenzione è dedicata alla cooperazione nei settori dell’energia e dello spazio. In tale contesto, appare di grande importanza la definizione di misure, progetti, modalità di intervento innovativi, che tengano conto dei nuovi scenari geopolitici a livello globale e regionale, delle emergenze umanitarie e ambientali (alcune delle quali originate dai cambiamenti climatici), del moltiplicarsi delle aree di conflitto. Le attività di ricerca, alta formazione e consulenza istituzionale vertono sui sistemi di governance; sui rapporti tra diritti umani e ambiente; sull’uso dell’energia nucleare nelle attività spaziali; sulle implicazioni dello sviluppo di attività economiche nelle regioni polari; sulle designazioni internazionali di aree protette. A livello regionale, è posto un focus sui processi di armonizzazione delle normative dei Paesi dell’Est Europa con l’acquis communautaire.

  • The Interaction of the Law of the Sea with other Fields of International Law, International Workshop, 23/24 February 2018, University of Tromso (Norway) – Foto
  • Current Trends in International Environmetal Law, Lectio Magistralis by Gianfranco Tamburelli on the invitation of the Rector of the Mariupol State University (Mariupol State University, Ukraine, 19 May 2017) – Eventi CNR
  • 15 maggio 2017 – La Governance global e dell’Ambiente – Incontro scientifico organizzato da Amedeo Postiglione (ICEF – International Court of the Environment Foundation), SIOI – Società italiana per l’organizzazione internazionale, Intervento di Gianfranco Tamburelli su: Dinamiche degli scenari geopolitici globali e Cooperazione internazionale in Artico.
  • Legal Framework of Nuclear Power Sources in Outer Space, Lecture di Viviana Iavicoli presso l’Università Nazionale “Taras Shevchenko” di Kiev (14 aprile 2016)
  • Planet at the CrossroadTavola rotonda organizzata dal Master Universitario di II livello in Diritto dell’Ambiente (Dipartimento Scienze Giuridiche, Università Sapienza) in collaborazione con l’ISGI, Gianfranco Tamburelli relatore su: “Environmental Law at a Crossroads” (Aula Calasso, Facotà di Giurisprudenza, Università Sapienza, Roma 7 aprile 2016)
  • Artico: Cooperazione Internazionale per la Tutela dell’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile Tavola Rotonda organizzata dal Master Universitario di II livello in Diritto dell’Ambiente (Dipartimento Scienze Giuridiche, Università Sapienza) in collaborazione con l’ISGI (Aula Calasso, Facotà di Giurisprudenza, Università Sapienza, Roma 26 marzo 2015) – Eventi CNR

Pubblicazioni e Rapporti

  • Relazione annuale “EUROPARC 2015”, 14 maggio 2016

Responsible

  • Gianfranco Tamburelli

Project Activities on Space Law

  • Viviana Iavicoli
Gli ordinamenti giuridici alla prova dei cambiamenti tecnologici e climatici.

Il progetto ha ad oggetto lo studio e la valutazione dell’impatto che i grandi cambiamenti sociali e ambientali hanno già prodotto negli ultimi anni, e che sono destinati a produrre nei prossimi decenni nel quadro normativo e istituzionale non solo internazionale, ma anche dei singoli stati. In particolare, il progetto si occuperà di comprendere le conseguenze giuridiche, non solo sul piano internazionale, ma anche europeo e nazionale, attraverso la comparazione di vari ordinamenti, che le trasformazioni tecnologiche e i cambiamenti climatici possono generare in una comunità internazionale dinamica e composita, nella quale attori diversi dagli Stati, come le imprese e le ONG, diventano sempre più protagonisti.

Ci si propone, da un lato, di analizzare come le nuove tecnologie, creando nuovi modelli di business, impongano trasformazioni normative significative (1. High Tech and International Law) e, dall’altro, di studiare l’introduzione degli SDGs nelle politiche pubbliche e private e offrire una prima valutazione del grado di penetrazione degli indicatori di sostenibilità nell’ordinamento internazionale e italiano (2. Climate Change and International Law).

La realizzazione del progetto implica la cooperazione con altre discipline che lavorano su questi temi dentro e fuori il CNR. Con particolare riferimento alle nuove sfide derivanti dall’evoluzione dei sistemi informatici e dell’economia digitale e dagli studi sull’Intelligenza artificiale e robot, l’ISGI è impegnato in ricerche e studi interdisciplinari e intersettoriali in materia, grazie anche ad una lettura comparata delle soluzioni giuridiche adottate dai paesi più avanzati dal punto di vista tecnologico e l’esame delle questioni che risultano più attuali in riferimento ai digital human rights.

Il progetto si pone anche l’obiettivo di realizzare percorsi formativi innovativi e adeguati alle specifiche esigenze dei diversi target di riferimento riguardanti il rapporto fra tutela dei diritti umani e innovazione tecnologica. Lo scopo di tali percorsi formativi non vuole essere solo quello di fornire gli strumenti tecnici e teorici per comprendere la materia, ma anche costruire una nuova forma mentis per permettere ai beneficiari di comprendere e superare anche le sfide che la rapida innovazione tecnologica porrà in futuro a chi opera in questo settore.

Responsabile: Gemma Andreone – Dirigente di ricerca

Climate Change and International Law.

La più recente prassi internazionale, specie a partire dall’approvazione della Dichiarazione sui diritti dei popoli indigeni da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2007, ma anche in precedenza, in particolare colla Convenzione n. 169 dell’Organizzazione internazionale del lavoro, ha determinato l’emergere dei popoli indigeni come soggetto di diritto internazionale di tipo nuovo. L’Istituto di studi giuridici internazionali si dedicherà all’approfondimento della tematica, prendendo in particolare considerazione l’applicabilità del diritto all’autodeterminazione e le significative connessioni, che sono di estrema attualità, colla questione ambientale, oltre che coi diritti umani in genere.

L’appunto allegato, a cura di Giada Giacomini, evidenzia in modo sintetico taluni nodi problematici della questione.

The legal subjectivity of indigenous peoples in international law

Indigenous peoples are recognized as subjects of international law by several legal instruments with binding nature. The area of legal subjectivity of indigenous peoples is in continuous expansion thanks to a multitude of developments that have taken place in the past 40 years. The recognition of the right to self-determination of indigenous peoples has marked such an expansion, being crucial for their legal entitlement to a special protection regime under international human rights law and environmental law. However, the nature, scope and legal significance of the self-determination right that specifically applies to indigenous peoples remains highly disputed because of the crucial connotations it would assume in national contexts.

One of the contented matters around the self-determination right relates to the issue of the definition of the term “indigenous peoples” as recipients of such right. However, there is no universally accepted definition of the term, since the fundamental criteria identifying an indigenous people – as recognized in the 1986 Martinez Cobo – study relies on self-identification. The importance of self-identification has also been backed by international instruments such as the International Labour Convention n. 169 (1989) and has also been advocated by indigenous peoples themselves. The UN Declaration on the rights of Indigenous peoples (2007) also refrains from giving a definition, but instead emphasizes the cruciality of the right to self-determination. In addition to self-identification, the criteria of traditional possession and occupation of ancestral lands, together with the spiritual connection to the territory, contributes in the identification of an indigenous people.

Indigenous peoples rights are also protected by the international regime for biodiversity conservation with particular regard to access to traditional knowledge and benefit sharing (Convention on Biological Diversity and the Nagoya Protocol on Access to Genetic Resources and the Fair and Equitable Sharing of Benefits Arising from their Utilization). Indigenous peoples’ rights are also acknowledged in the Paris Agreement in the context of climate change as common concern of humankind, while indigenous knowledge should inform climate adaptation and resilience strategies alongside western science. At the regional level, the Escazu Agreement on Access to Information, Public Participation and Justice in Environmental Matters in Latin America and the Caribbean aims at protecting the rights of indigenous peoples in the implementation of its dispositions.

In addition, indigenous peoples’ rights are protected by a multitude of soft law instruments, such as the World Bank Group’s Environmental and Social Standards n. 7the Green Climate Fund Indigenous Peoples Policy and the Safeguard of the Asian Development Bank, which specifically address the right to Free Prior and Informed Consent in the implementation of projects and initiatives in indigenous territories.

The proposed investigation project aims at giving a thorough and complete overview of the international legal instruments intended at recognizing the legal subjectivity of indigenous peoples, analysing important case law of national and international courts such as the Inter American Court on Human Rights, the African Court on Human and Peoples’ Rights and the European Court on Human Rights. Such analysis considers legal and juridical historical perspectives in the formation and development of international provisions, addressing not only positivistic conceptions of the law but also instances of indigenous traditional knowledge and customary law.

Indigenous peoples and climate change: the Yanesha people’s case from a participatory justice perspective, Giada Giacomini, in Diritto e processo – ISSN 1722-1110. – (2019), pp. 383-410.

Educazione Ambientale

Il Progetto “Un seme per il futuro – In ricordo di Michela Sau”, finanziato dal “Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili” nell’ambito dell’iniziativa “Azione ProvincEgiovani” (APG) promossa dall’Unione Province d’Italia (UPI), vede come partner, oltre all’Istituto di studi giuridici internazionali (ISGI-CNR), la Provincia di Frosinone (capofila), Frosinone Formazione e Lavoro – SAV e l’Associazione “We Save the Water”..

L’Azione ProvinceEgiovani ha come finalità quello di realizzare interventi in materie di politiche giovanili e di valorizzare strategie e politiche a favore dei giovani, coinvolgendo i diversi livelli istituzionali nonché l’associazionismo giovanile e tutti gli attori che, a vario titolo, si occupano di giovani.

Nello specifico il Progetto coinvolge 20 giovani dai 14 ai 19 anni provenienti dal mondo della scuola, dalle principali associazioni e/o dai gruppi giovanili presenti sul territorio provinciale di Frosinone. L’obiettivo progettuale è quello di supportare i giovani e gli operatori coinvolti a compiere scelte informate e consapevoli sull’ambiente, sia a livello pubblico sia nella sfera privata, e di preparare la futura “forza lavoro” ad affrontare le sempre più complesse questioni ambientali.

Il progetto si concentra essenzialmente sulle questioni ambientali più rilevanti con un focus particolare su quei temi che ancora oggi trovano poco spazio a livello informativo, ma che interessano direttamente il mondo giovanile.

Dopo una prima fase formativa, i giovani saranno coinvolti in attività laboratoriali volte alla creazione di contenuti multimediali e social in materia ambientale. Tutto il materiale prodotto sarà accessibile sul sito del progetto e sarà destinati, in modo prioritario, al mondo della scuola.


·  Ambiente e giovani, la Provincia getta… ‘Un seme per il futuro’ articolo pubblicato su “Frosinone Today”

·  Provincia, ambiente e giovani: parte il progetto intitolato a Michela Sau articolo pubblicato su “La Provincia Quotidiano.it”

·  Frosinone “Un seme per il futuro – In ricordo di Michela Sau”. Una donna dedita al suo lavoro con eccezionale passione e sempre al fianco dei giovani. Da oggi il suo ricordo sarà ancora più vivo articolo pubblicato su “Ciociaria 24”

·  A un anno dalla scomparsa di MICHELA SAU pronto a partire il progetto che porta il suo nome: ‘UN SEME PER IL FUTURO – In ricordo di Michela Sau, articolo pubblicato sul portale della Provincia di Frosinone

·  Un seme per il futuro – In ricordo di Michela Sau pubblicato su Azionegiovani.net

·  Ambiente e giovani, la Provincia getta… ‘Un seme per il futuro’. Partita la fase operativa del progetto intitolato alla memoria di Michela SauLa Provincia collabora con il CNR per formare le future ‘sentinelle’ del territorio articolo pubblicatao su “iowebbo.it”

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