In un mondo globalizzato e interconnesso come quello in cui viviamo si impone, più che mai, la necessità dello studio dei tre grandi sistemi giuridici contemporanei, ovverosia il sistema romanistico, il sistema di common law e il sistema musulmano, ai quali possiamo ricondurre la totalità degli ordinamenti nazionali, nonché il confronto di questi ultimi tra di loro e nei riguardi del proprio sistema di appartenenza o degli altri due.

L’importanza di questo tipo di indagine risiede nel fatto che essa può costituire uno strumento efficace per la pace e la comprensione tra i popoli, nonché per la conoscenza e cooperazione tra gli stati. Tutto ciò con lo scopo di favorire l’elaborazione di nuovi modelli di relazioni internazionali (basate sulla collaborazione con reciproco vantaggio) e lo sviluppo di rapporti economici globali fondati su regole eque e condivise (non imposte).

Nello studio dei sistemi giuridici comparati viene dato risalto al sistema romanistico (e ai suoi sottosistemi), vale a dire quello fondato sul diritto romano, nei suoi molteplici sviluppi e recezioni, il quale forma parte del patrimonio culturale italiano e della comune identità del diritto dell’Europa continentale (anzi, di gran parte dell’Eurasia). Questa origine euroasiatica, e quindi anche mediterranea, del sistema del diritto romano rafforza l’esigenza di confronto non solo con l’altra esperienza giuridica occidentale del common law, ma anche con il sistema giuridico musulmano e, inoltre, con le altre grandi realtà geopolitiche contemporanee (in primo luogo la Repubblica Popolare Cinese, il cui odierno diritto privato, pur con le sue specificità, viene annoverato anch’esso nella scia della tradizione giuridica romanistica).

In quest’ultima prospettiva costituisce poi oggetto di particolare interesse il confronto con il diritto dei Paesi dell’America Latina, la cui appartenenza al sistema romanistico permette, da una parte, la individuazione al suo interno di un sottosistema giuridico latinoamericano, che riconosce nel diritto romano il fondamento della sua unità, della sua identità e anche della sua resistenza e, dall’altra parte, favorisce il dialogo e la circolazione di modelli giuridici non solo tra i singoli ordinamenti che lo conformano, ma anche tra questi ultimi e quelli del sottosistema giuridico europeo. Con questo ulteriore filone di ricerca si vuole contribuire tanto ai processi di riforma e ricodificazione del diritto privato a livello nazionale, quanto a quelli della sua integrazione e unificazione a livello regionale, in atto in Europa e in America Latina.   

Per lo svolgimento di questa linea di ricerca l’ISGI si avvale, in alcuni casi, della collaborazione di altri Enti di ricerca e Atenei stranieri grazie ai diversi accordi di cooperazione scientifica in atto (tra cui quello con la Universidad Externado de Colombia).